COMPRENDERE LA DIFFERENZA TRA:
RISPETTO DEL PIANETA E CULTO IDOLATRICO
DI GEA (GAIA) O "MADRE TERRA"
LA RELIGIONE DI GEA
Chiunque abbia studiato il movimento ambientalista globale ha senza dubbio sentito parlare di “Gea” o "Gaia" la "Madre Terra". I sostenitori del culto di Gaia, o “Gaiani” come essi stessi si definiscono, sostengono che la terra è un super-organismo senziente, in cui vive lo spirito di un'antica dea, che merita adorazione e reverenza.
James Lovelock, nel suo libro “Gaia: a new look at life” (Gaia: nuove idee sull'ecologia) dichiara che “tutte le forme di vita sul pianeta sono una parte di Gaia – parte dello spirito della dea che sostiene la vita sulla terra. Dal principio di questa trasformazione in un sistema vivente, gli interventi di Gaia hanno generato la diversità in evoluzione delle creature viventi sul pianeta terra".
I sacerdoti Gaiani insegnano che la “Dea Terra”, o Madre Terra, deve essere protetta dalle distruttive attività umane. E' questo credo che alimenta il movimento ambientalista, l'idea dello “sviluppo compatibile” e la spinta globale per un ritorno delle nazioni industrializzate ad uno stile di vita più primitivo (la filosofia della cosiddetta “decrescita”).
I Gaiani sostengono che “noi siamo una parte della Natura, e la Natura è una parte di noi, perciò Dio non è altro che una parte di noi, e Dio è in ogni cosa, e ogni cosa è Dio”.
In realtà Gaia non è altro che la revisitazione dell'antica “dea madre” che ritroviamo in molti culti pagani dell'antichità. L'attuale culto di Gaia è un'astuta mescolanza di scienza, paganesimo, misticismo orientale, wicca e femminismo.
Citando ancora da James Lovelock: “Ancora più rilevante è l'implicazione che l'evoluzione degli esseri umani, con la loro inventiva tecnologica e la loro sempre più raffinata rete di comunicazioni, ha incrementato enormemente il campo di percezione di Gaia. Attraverso noi, Essa è ora sveglia e consapevole di se stessa. Ha visto il riflesso del suo volto attraverso gli occhi degli astronauti e le riprese dai satelliti in orbita. Le nostre sensazioni di meraviglia e di piacere, la nostra capacità di pensiero cosciente e di riflessione, la nostra insaziabile curiosità e ambizione sono condivisi da Lei. Questa nuova interrelazione tra Gaia e l'uomo non è ancora del tutto perfezionata; noi non siamo ancora una specie davvero collettiva, riunita e addomesticata tanto come parte integrante della biosfera, quanto lo siamo come creature individuali. Questa addomesticazione potrebbe essere il destino della razza umana, in modo che le feroci, distruttive e insaziabili forze del tribalismo e del nazionalismo si possano fondere in un desiderio compulsivo di appartenere al più vasto regno di tutte le creature che costituiscono Gaia.” (“Gaia: a new look at life” - 1972)
James Lovelock, l'originario formulatore della teoria di Gaia, è uno degli scienziati più famosi e influenti del mondo. Ha lauree in diverse discipline, tra cui medicina, chimica e fisica. Lovelock ha lavorato per la NASA negli anni '60 come consulente del programma spaziale “Viking”. Il suo compito era di sviluppare metodi per l'individuazione di forme di vita su Marte. Egli sostiene che mentre studiava questi possibili metodi, si è reso conto che le condizioni che consentono alla vita di esistere sulla terra non potrebbero verificarsi “naturalmente”. Il sistema è così perfettamente bilanciato e al tempo stesso così dinamico, che la vita stessa si comporta come un super-organismo senziente capace di autoregolarsi. Così è passata alla storia la sua dichiarazione alla NASA che, non essendoci possibilità che la vita esista su Marte, la missione avrebbe dovuto essere cancellata.
Nel suo ultimo libro, “The Revenge of Gaia” (La rivolta di Gaia), Lovelock sostiene che ora Gaia è completamente sveglia ed è arrabbiata. Scrive Lovelock: “Proprio come il corpo umano si serve della febbre per combattere un'infezione, così Gaia sta alzando la sua temperatura per espellere un parassita nocivo – la razza umana. Se gli esseri umani non rinunceranno ai loro metodi distruttivi e non si ricongiungeranno alla variegata comunità degli esseri viventi nell'abbraccio amorevole di Gaia, Gaia stessa sarà costretta ad intervenire in difesa del suo regno supremo”. In questo libro Lovelock scrive ancora, che all'attuale passo: “entro la fine di questo secolo la popolazione umana sarà ridotta a poche coppie riproduttive” ... Cliccare quì per avere chiaro cosa stanno facendo per realizzare questa PROFEZIA progettata e attuata dall'uomo malvagio!
Lovelock ascese ancor più a fama mondiale quando, alla fine degli anni '70, scoprì che i gas CFC stavano “distruggendo lo strato protettivo di ozono della terra”. Fu il promotore di una campagna che ebbe come risultato la messa al bando di queste sostanze chimiche. Lovelock fu anche uno dei primi e più ferventi sostenitori della teoria del riscaldamento globale. Ad una mente sospettosa potrebbe sembrare che il controllo e l'eliminazione dei CFC non sia stato altro che un test per la più grande ambizione di eliminare i combustibili fossili, rimuovendo così la causa dei dolori di Gaia – la moderna società industrializzata. Lovelock ha promosso instancabilmente la "SUA TEORIA" su Gaia nel corso della sua intera lunga carriera.
L'ipotesi di Gaia fu recepita entusiasticamente negli anni '70 dall'emergente movimento New Age, dal momento che si combina perfettamente con il misticismo orientale e la teologia neopagana: ma per convincere i biologi c'era bisogno di “scienza”. Per questa categoria di persone, la teoria di Gaia fu resa appetibile dal modello “Daisyworld” (letteralmente “mondo margherita”) disegnato da Lovelock, una simulazione scientifica e matematica studiata per respingere le critiche al darwinismo. Proprio come l'evoluzione elimina la necessità di un creatore divino, il modello della “margherita” di Lovelock fornisce una teoria di vita in evoluzione che incorpora la selezione naturale con una forza vitale senziente. Si elimina così l'idea di un Creatore personale e separato dalla creazione, e gli esseri umani vengono visti come parte dello spirito divino che è Gaia.
E' interessante notare come la 'climatologia' fu la prima branca della scienza a sottoscrivere attivamente la 'teoria' di Gaia secondo cui la terra è un sistema singolo e capace di auto-regolarsi. Steven Schneider, professore di climatologia all'Università di Stanford, organizzò la prima conferenza scientifica per discutere delle “implicazioni di Gaia”. Fu Schneider che più tardi divenne il più fervente climatologo sostenitore del riscaldamento globale, e che notoriamente dichiarò: “Abbiamo bisogno di guadagnare un vasto sostegno, di catturare l’immaginazione delle masse. Quindi dobbiamo proporre scenari spaventosi, fare affermazioni semplificate e drammatiche e sorvolare su ogni dubbio. Ciascuno di noi deve decidere qual è l’equilibrio giusto tra l’efficacia e la sincerità”.
La connessione con la natura e la convinzione che gli esseri umani siano parte di questa coscienza collettiva chiamata Gaia ha un forte fascino nella loro visione del mondo. Se si fa una semplice ricerca digitando su Google “gaia pagan”, si troveranno migliaia di organizzazioni in cui molti individui proclamano orgogliosamente di essere sacerdoti pagani e discepoli della grande Dea Gaia. Esistono dozzine di simili gruppi in ogni grande città. La Wicca, (stregoneria al femminile) che sembra essere la religione pagana in più rapida crescita negli Stati Uniti e nel mondo, è intimamente connessa con il culto di Gaia. Infatti, molti Gaiani si autodefiniscono “maghi” e “streghe”. (cioè sacerdoti del culto arcaico/gnostico - ndr)
Anche il movimento femminista ha abbracciato caldamente il concetto di una Dea Gaia. Per molti di questi sostenitori, una parte fondamentale del culto di una divinità femminile sono proprio i suoi proclami contro il maschilismo e la mascolinità. In questa visione filosofica, poiché il culto della divinità femminile diviene positivo, OGNI USO DELLA TERMINOLGIA MASCOLINA IN RIFERIMENTO AD UN PADRE CREATORE O QUALSIASI PREMINENZA DEL MASCHILE NELLA CULTURA O NELLA SOCIETA' SONO CONCEPITI COME QUALCOSA DI DEPRECABILE E DA ELIMINARE.
Il Programma di Monitoraggio della Biodiversità Globale delle Nazioni Unite si riferisce esplicitamente alla Cristianità come ad una fede che ha separato gli esseri umani dalla natura, ed ha derubato la natura delle sue qualità sacre. “La conversione al Cristianesimo ha quindi comportato, per molti abitanti delle foreste, contadini e pescatori in tutto il mondo, un abbandono dell’affinità con il mondo naturale … Gli stati montuosi del nord-est dell’India al confine con la Cina e il Myanmar hanno sostenuto piccole comunità agricole autonome fino agli anni ’50. Queste persone seguivano le loro credenze religiose, che comprendevano la preservazione di boschi e stagni sacri per il 10-30% del territorio”.
Mentre condanna il Cristianesimo e l’Islam come la fonte di ogni male ambientale, questo documento prosegue lodando il Buddismo e l’Induismo in quanto “non si sono allontanati così drasticamente dalla prospettiva dell’appartenenza degli esseri umani alla comunità che comprende gli altri esseri viventi e gli elementi non viventi”.
Al Gore, nel suo libro “Earth in the Balance”, riprende questa visione secondo cui “l’Europa preistorica e la gran parte del mondo erano basati sul culto di un’unica divinità femminile della Terra, che era considerata la fonte di ogni vita e che radiava armonia attraverso ogni essere vivente. La maggior parte delle prove a sostegno dell’esistenza di questa religione primitiva vengono dalle molte migliaia di manufatti scoperti in siti adibiti a cerimonie. Questi siti sono così diffusi che sembrano confermare la nozione che la religione della Dea Madre fosse ubiquitaria fino a quando i prodromi delle moderne religioni, la maggior parte delle quali ha ancora un’impostazione nettamente mascolina … non si imposero in India e nel vicino Oriente, facendo quasi scomparire il culto della Dea. Le ultime vestigia di una religione organizzata della divinità femminile furono eliminate dalla Cristianità nel 15°secolo in Lituania”.
Gore cita poi De Chardin: “Il destino dell’umanità, come pure della religione, dipende dall’emergere di una nuova fede nel futuro … armati di questa fede, potremmo riuscire a ri-santificare la Terra…”. Gore ama anche citare un antico detto degli Indiani d’America: “Insegnerete ai vostri figli ciò che noi abbiamo insegnato ai nostri? Che la Terra è la nostra Madre. Quello che accade alla terra, accade a tutti i figli della terra. Questo sappiamo – la terra non appartiene all’uomo, ma l’uomo appartiene alla terra”.
Il CULTO IDOLATRICO di Gaia è il fulcro stesso del Programma Ambientalista Globale. Lo sviluppo sostenibile, Agenda 21 (cliccate questo link per rimanere scioccati), il Patto per la Terra, e la teoria del Global Warming sono tutte componenti della missione dei sacerdoti Gaiani per salvare “Dea Madre Terra” dalla sua infestazione umana. I Gaiani sono riusciti ad unire il movimento ambientalista, il movimento New Age, le religioni orientali, le Nazioni Unite e perfino i leader di molte denominazioni cristiane dietro questa ignobile nuova forma di paganesimo.
“La terra non è materia morta. Essa è viva. Ora cominciate a parlare alla terra mentre camminate. Potete parlare ad alta voce oppure rivolgerle la parola mentalmente. Inviatele il vostro amore con le vostre espirazioni. Sentite il vostro cuore a contatto con il cuore del pianeta. Ditele qualsiasi cosa vi venga in mente. Madre Terra, ti amo. Madre Terra, ti benedico. Che tu possa essere guarita. Che tutte le tue creature possano essere felici. Pace a te, Madre Terra. Per conto della razza umana, ti chiedo perdono per averti ferita. Perdonaci, Madre Terra.” (es. di preghiera religiosa alla Terra, tratta dai loro testi).
FEDE E AMBIENTALISMO
E’ cruciale comprendere che esiste una sostanziale differenza tra la visione biblica del rapporto tra uomo e ambiente naturale e il movimento politico-religioso noto come “ambientalismo”.
La Bibbia dice chiaramente che la terra, con tutto ciò che in essa è contenuto, fu data dal Creatore all’uomo affinchè ne usufruisse pienamente e la tenesse soggiogata nel rispetto della vita. Poichè l’uomo e la donna furono creati a Sua immagine, il Creatore diede loro un ruolo privilegiato tra tutte le creature e comandò loro di esercitare la loro gestione sulla terra (Genesi 1:26-28). Poi Eloah disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza, e abbiano dominio sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Eloah creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Eloah; li creò maschio e femmina. Poi li benedisse; e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, SOGGIOGATELA (non dice; adoratela!- ndr), dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e sopra ogni animale che si muove sulla terra». In Salmo 8:6-8 è scritto dell'uomo: «Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani, hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi; pecore e buoi tutti quanti e anche le bestie selvatiche della campagna, gli uccelli del cielo e i pesci del mare, tutto quel che percorre i sentieri dei mari».
Soggiogare la terra implica averne cura, non abusarne e rispettare le regole naturali. Abbiamo il dovere di gestire con intelligenza le risorse che il Creatore ci ha date, avendo cura di preservarle e proteggerle. Un esempio di questo ci è dato nell’Antico Testamento, dove Eloah comanda che i campi e le vigne siano coltivati per sei anni, ma poi lasciati incolti al settimo anno per consentire alla terra di ricostituire le sostanze nutritive nel suolo, con il duplice scopo di lasciar riposare la terra e di assicurare la sussistenza nel tempo per il Suo popolo - Esodo 23:10-11: «Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno la lascerai riposare, incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi».
Come uomini e donne fatti a immagine del Creatore, dovremmo preoccuparci del nostro impatto sull’ambiente: Egli ci ha incaricato di gestire questo mondo, non di distruggerlo. Tuttavia, non dovremmo consentire all’ambientalismo di diventare una forma di idolatrico culto religioso paranoico in cui i “diritti” di un pianeta inanimato e delle sue creature non umane vengono ritenuti degni di maggiore attenzione che non l'uomo, e addirittura il Creatore stesso! Nella lettera ai Romani 1:25 siamo stati avvertiti di questo pericolo: "..essi, che hanno mutato la verità di Eloah in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno".
Con il Global Warming, come con ogni altro argomento, è cruciale comprendere quali siano i fatti, da dove vengano, come siano interpretati e quali ne sarebbero le implicazioni spirituali. Un’etica ambientale fedele alla Verità differisce dai culti naturalistici e panteistici per il fatto di essere basata sulla realtà di Eloah come Creatore e dell’uomo a sua immagine come amministratore. Eloah è il creatore della natura, e non parte della natura. Egli trascende la natura stessa. (Genesi 1-2; Giobbe 38-41; Salmi 19, 24 e 104; Romani 1:18-20; Colossesi 1:16-17). Tutta la natura, uomo compreso, ha una stessa origine. La natura ha valore in se stessa perchè Egli l’ha creata. Il valore della natura è intrinseco; non cambia, perchè non cambia il fatto della sua creazione. Rocce, alberi, animali meritano il nostro rispetto; perchè Egli li ha creati così come sono.
Mentre l’uomo è una creatura e come tale si identifica con le altre creature, è però anche creato ad immagine del Creatore (che non è la dea Gea/Gaia/Terra, anche se da essa Egli ha tratto gli elementi necessari alla nostra creazione). E’ questa somiglianza che separa l’uomo dal resto della creazione (Genesi 1:26-27; Salmo 139:13-16). Yahuveh non ha fatto a sua immagine e somigliana NESSUNA altra cosa in natura oltre l'uomo e la donna. Tantomeno la terra! Perciò, sebbene un leone abbia valore perchè Egli lo ha creato, è inappropriato romanticizzare il leone come se avesse emozioni umane. Tutte le creature lo glorificano con la loro stessa esistenza, ma SOLO UNA di esse è capace di parlarci e collaborare con Lui oppure disubbidirgli con un atto di volontà cosciente. E questa CREATURA è L'UOMO ... NON LA TERRA MADRE o Gea/Gaia!
Ma essere fatti ad immagine di Eloah Yahuveh implica una responsabilità. Nel suo reale senso, il dominio dell’uomo sulla terra è quello di un gestore o di un custode, non quello di uno sfruttatore privo di scrupoli. L’uomo non è padrone nei confronti degli ordini inferiori della creazione. La proprietà è nelle mani di Yahuveh. Lui ha detto ad Adamo ed Eva di coltivare e mantenere il giardino (Genesi 2:15), e noi possiamo certamente usare la natura a nostro beneficio, ma possiamo usarla solo nei limiti delle intenzioni del Creatore. Un buon gestore capisce ciò che deve gestire, e la scienza ci può aiutare a scoprire gli intricati meccanismi della natura, ma nè la scienza nè la tecnologia possono giustificare i danni di un dominio scorretto sulla natura. Dal momento che il movimento sacerdotale ambientalista è stato cooptato dagli affiliati alla religione New Age, molti credenti hanno cominciato a confondere l’interesse per la natura con l’interesse nel panteismo, e quindi hanno esitato a sentirsi coinvolti. Ma non possiamo consentire al nemico di avere il monopolio e prendere ogni iniziativa in un’area che ci appartiene di diritto.
La nostra motivazione a curarci della terra dovrebbe invece essere maggiore di quella dei fanatici RELIGIONISTI della chiesa universale New Age. Chiamandoci alla vita come “eredi della terra”, Yahushua ha eliminato gli effetti della maledizione sia nel nostro rapporto con il Padre, che nel nostro rapporto con gli altri e con l’intera creazione. In Romani 8:21-23 è affermato: "..nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme e soffre; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo".
Soggiogare la terra implica averne cura, non abusarne e rispettare le regole naturali. Abbiamo il dovere di gestire con intelligenza le risorse che il Creatore ci ha date, avendo cura di preservarle e proteggerle. Un esempio di questo ci è dato nell’Antico Testamento, dove Eloah comanda che i campi e le vigne siano coltivati per sei anni, ma poi lasciati incolti al settimo anno per consentire alla terra di ricostituire le sostanze nutritive nel suolo, con il duplice scopo di lasciar riposare la terra e di assicurare la sussistenza nel tempo per il Suo popolo - Esodo 23:10-11: «Per sei anni seminerai la tua terra e ne raccoglierai i frutti; ma il settimo anno la lascerai riposare, incolta; i poveri del tuo popolo ne godranno, e le bestie della campagna mangeranno quel che rimarrà. Lo stesso farai della tua vigna e dei tuoi ulivi».
Come uomini e donne fatti a immagine del Creatore, dovremmo preoccuparci del nostro impatto sull’ambiente: Egli ci ha incaricato di gestire questo mondo, non di distruggerlo. Tuttavia, non dovremmo consentire all’ambientalismo di diventare una forma di idolatrico culto religioso paranoico in cui i “diritti” di un pianeta inanimato e delle sue creature non umane vengono ritenuti degni di maggiore attenzione che non l'uomo, e addirittura il Creatore stesso! Nella lettera ai Romani 1:25 siamo stati avvertiti di questo pericolo: "..essi, che hanno mutato la verità di Eloah in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno".
Con il Global Warming, come con ogni altro argomento, è cruciale comprendere quali siano i fatti, da dove vengano, come siano interpretati e quali ne sarebbero le implicazioni spirituali. Un’etica ambientale fedele alla Verità differisce dai culti naturalistici e panteistici per il fatto di essere basata sulla realtà di Eloah come Creatore e dell’uomo a sua immagine come amministratore. Eloah è il creatore della natura, e non parte della natura. Egli trascende la natura stessa. (Genesi 1-2; Giobbe 38-41; Salmi 19, 24 e 104; Romani 1:18-20; Colossesi 1:16-17). Tutta la natura, uomo compreso, ha una stessa origine. La natura ha valore in se stessa perchè Egli l’ha creata. Il valore della natura è intrinseco; non cambia, perchè non cambia il fatto della sua creazione. Rocce, alberi, animali meritano il nostro rispetto; perchè Egli li ha creati così come sono.
Mentre l’uomo è una creatura e come tale si identifica con le altre creature, è però anche creato ad immagine del Creatore (che non è la dea Gea/Gaia/Terra, anche se da essa Egli ha tratto gli elementi necessari alla nostra creazione). E’ questa somiglianza che separa l’uomo dal resto della creazione (Genesi 1:26-27; Salmo 139:13-16). Yahuveh non ha fatto a sua immagine e somigliana NESSUNA altra cosa in natura oltre l'uomo e la donna. Tantomeno la terra! Perciò, sebbene un leone abbia valore perchè Egli lo ha creato, è inappropriato romanticizzare il leone come se avesse emozioni umane. Tutte le creature lo glorificano con la loro stessa esistenza, ma SOLO UNA di esse è capace di parlarci e collaborare con Lui oppure disubbidirgli con un atto di volontà cosciente. E questa CREATURA è L'UOMO ... NON LA TERRA MADRE o Gea/Gaia!
Ma essere fatti ad immagine di Eloah Yahuveh implica una responsabilità. Nel suo reale senso, il dominio dell’uomo sulla terra è quello di un gestore o di un custode, non quello di uno sfruttatore privo di scrupoli. L’uomo non è padrone nei confronti degli ordini inferiori della creazione. La proprietà è nelle mani di Yahuveh. Lui ha detto ad Adamo ed Eva di coltivare e mantenere il giardino (Genesi 2:15), e noi possiamo certamente usare la natura a nostro beneficio, ma possiamo usarla solo nei limiti delle intenzioni del Creatore. Un buon gestore capisce ciò che deve gestire, e la scienza ci può aiutare a scoprire gli intricati meccanismi della natura, ma nè la scienza nè la tecnologia possono giustificare i danni di un dominio scorretto sulla natura. Dal momento che il movimento sacerdotale ambientalista è stato cooptato dagli affiliati alla religione New Age, molti credenti hanno cominciato a confondere l’interesse per la natura con l’interesse nel panteismo, e quindi hanno esitato a sentirsi coinvolti. Ma non possiamo consentire al nemico di avere il monopolio e prendere ogni iniziativa in un’area che ci appartiene di diritto.
La nostra motivazione a curarci della terra dovrebbe invece essere maggiore di quella dei fanatici RELIGIONISTI della chiesa universale New Age. Chiamandoci alla vita come “eredi della terra”, Yahushua ha eliminato gli effetti della maledizione sia nel nostro rapporto con il Padre, che nel nostro rapporto con gli altri e con l’intera creazione. In Romani 8:21-23 è affermato: "..nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme e soffre; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo".
Perfino all’interno della Chiesa Cattolica apostata e prona ad ogni compromesso con la Verità, qualcuno si è accorto della reale minaccia costituita dal movimento New Age e della sua infiltrazione di iniziative globali “anti-cristiane” sponsorizzate dalle Nazioni Unite.
IL CATTOLICESIMO, LA MADONNA E LA MADRE TERRA
E’ piuttosto ironico che, pur riconoscendo le falsità e i pericoli del culto della Dea Madre insiti nella dottrina New Age, il Cattolicesimo si ritrovi poi a rendere uno smodato culto alla Madonna. Questa ironia è interessante, perchè ufficialmente la Chiesa Cattolica insegna che Maria era mortale e non va considerata una dea, ma nonostante questa posizione ufficiale, molti cattolici onorano Maria come una divinità. Le apparizioni della Vergine Maria a migliaia di persone si moltiplicano in tutto il mondo. Ci sono santuari a lei dedicati a Lourdes in Francia, a Guadalupe in Messico ed in molti altri luoghi.
Maria è stata dichiarata “Madre di Dio” dalla chiesa cristiana nel 7° secolo ad Efeso, in Turchia. Efeso ospitava un magnifico tempio alla dea Artemide-Diana, uno dei cui titoli sacri era quello di “Regina dei Cieli”. Maria è un’incarnazione più recente e più amata della Grande Dea ISIDE delle antiche culture medio-orientali. Maria condivide molti dei tipici attributi e simboli di questa antica divinità femminile. La chiesa cattolica ha anche conferito la qualità di "dea" alla madre di Yahushua. Così è stata definita “Maria, regina dei cieli” e “Maria, regina degli angeli” – questi sono entrambi attributi delle vastamente adorate divinità femminili del medio-oriente.
Nel tempo, gli appellativi e a volte le immagini della Madonna con bambino sono cambiate, ma la localizzazione di questi santuari, e la vasta devozione che essi attirano, sono rimaste costanti in molte culture. Le immagini della Madonna col bambino sono centrali nel cattolicesimo, proprio come lo erano nel culto pagano della "dea Iside" e di altre dee del mondo antico.
La Madonna Nera è venerata come una vera divinità, e lo è dall’avvento del cristianesimo in Europa. Essa è venerata e conosciuta da molti secoli come: "Isis, Iside, Gaia, Kali, Maria, “l’altra Maria” (Maria Maddalena), Diana, Sheela Na Gig, e l’antica Dea Madre primordiale". Tutte queste figure sono amate e riverite secondo le rispettive tradizioni regionali secolari. Per molti cristiani europei, la fusione della Beata Vergine con la loro antica dea è un fatto accettato della loro fede, senza la percezione di alcun conflitto. La sacra Madonna Nera, che si chiami Isis, Iside o Maria, o Kali, o Diana, incarna tutti gli aspetti della Divinità Femminile per milioni di persone. Le benedizioni e l’intervento di Maria vengono invocati ogni giorno da milioni di fedeli che pregano la Madre!
Papa Giovanni Paolo II era profondamente devoto alla Madre Benedetta e si è speso in ogni modo per revitalizzare il suo culto. La sua profonda devozione è condivisa da milioni di cattolici in tutto il mondo. Proprio a causa di questo amore per Maria, la chiesa cattolica ha deliberato di elevare la figura della Beata Vergine al ruolo di co-redentrice, insieme al Messia Yahushua. Un’ironia ancora più profonda sta nel fatto che, sempre di più, molti ambientalisti stanno ora collegando la Vergine Maria a Gaia. Abbiamo già visto quale sia il ruolo di James Lovelock nel promuovere ai più alti livelli il concetto di Gaia; nel suo libro “The Age of Gaia” (L’era di Gaia) dichiara “E se Maria non fosse che un altro nome di Gaia? Allora la sua capacità di parto virginale non sarebbe un miracolo, poichè questo è il ruolo di Gaia fin da quando è apparsa la vita. Ella è di questo Universo, e presumibilmente una parte di Dio. Sulla Terra, ella è la fonte della vita eterna ed è viva tuttora; ella ha dato vita al genere umano e noi siamo una parte di lei”.
Che vaniloqui incredibili! Eppure la maggioranza crede molto più in queste "teorie metempsicotiche" che in un Creatore, e pensa anche di essere intelligente.
Uno studio accurato e onesto dei culti delle dee pagane rivelerebbe che, al di là di qualche attributo esteriore (ad es. la dea può essere considerata vergine e/o madre), essi non hanno niente in comune con la visione di Maria. La dea Gea/Gaia rappresenta l’antitesi di tutto ciò che Maria rappresenta secondo la Verità del Creatore. Allora perchè il movimento ambientalista cerca di forzare la sua visione sulla Maria biblica, in un modo che offenderebbe addirittura gli stessi cattolici?
(tali immagini fanno concorrenza anche alle riviste della Watch Tower)
BAHAI, LA RELIGIONE DELLE NAZIONI UNITE
La fede Baha’i è la più giovane tra le religioni indipendenti monoteistiche del mondo. Fondata in Iran nel 1844, oggi conta più di 5 milioni di aderenti in 236 diversi paesi. I bahaisti provengono da quasi ogni contesto nazionale, etnico e religioso, il che fa della religione Baha’i quella tra le più seguite in termini di diffusione.
I bahaisti concepiscono le maggiori religioni mondiali come parti di un unico, progressivo processo attraverso cui Dio rivela la sua volontà all’umanità. Bahá’u’lláh (1871-1892), il fondatore della fede Baha’i, è riconosciuto come il più recente in una linea di Messaggeri Divini che include Abramo, Mosè, Buddha, Zoroastro, Cristo e Maometto.
Il tema centrale del messaggio di Bahá’u’lláh è che l’umanità è una singola razza e che è giunto il giorno della sua unificazione in una sola società globale. Mentre riafferma i principi etici centrali comuni a tutte le religioni, Bahá’u’lláh rivela anche nuove leggi e insegnamenti per gettare le fondamenta di una civilizzazione globale.
I bahaisti credono in:
1) l’unità dell’umanità
2) la comune origine e scopo di tutte le religioni del mondo
2) l’armonia tra scienza e religione
3) l’uguaglianza di uomini e donne
4) l’eliminazione di ogni forma di pregiudizio
5) una soluzione spirituale ai problemi economici
6) l’insediamento di un unico governo mondiale per tutte le nazioni
In qualità di organizzazione non governativa accreditata, la comunità Baha’i lavora da molto tempo in stretta connessione con le Nazioni Unite, fornendo il suo sostegno a molti degli obiettivi e programmi di quest’ultime, e ricoprendo un ruolo di guida in diversi consessi internazionali. Il suo coinvolgimento con le Nazioni Unite risale all’anno di fondazione di queste nel 1945 ... (e non è affatto un caso visto cosa professano nei loro 6 (sei) COMANDAMENTI).
Nel 1947, le comunità Baha’i degli Stati Uniti e del Canada furono riconosciute dal Dipartimento di Informazione Pubblica delle Nazioni Unite (DPI), e l’anno successivo la stessa Comunità Baha’i Internazionale fu riconosciuta dalle Nazioni Unite come organizzazione non governativa internazionale. Nel maggio del 1970 fu loro accordato un ruolo consultivo all’interno del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC), che era allora sotto la guida di Robert Muller, il che gli fornì una maggiore capacità di interazione con il Consiglio ed i suoi organi sussidiari.
Sul loro sito web, i bahaisti vantano di avere collocato i loro rappresentanti al vertice di molti organi collegati alle Nazioni Unite, tra cui la Commissione Esecutiva per le ONG del Dipartimento dell’Informazione Pubblica, la Commissione per le ONG a carattere religioso, il Caucus Values, la Rete delle ONG Millennium per la riforma delle Nazioni Unite, la Commissione sulla Situazione Femminile e la Commissione per lo Sviluppo Sostenibile.
Da allora hanno anche ottenuto un ruolo consultivo all’interno del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF), e le loro relazioni con gli organi delle Nazioni Unite si sono approfondite ed espanse nel corso degli anni. L’organizzazione Baha’i vanta inoltre uno stretto rapporto di collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e con il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite. E’ altresì coinvolta in attività congiunte con UNIFEM e UNICEF oltre a molti altri programmi religiosi, ambientali e sociali promossi dalle Nazioni Unite.
Le dottrine spirituali dei Baha’i sono un riflesso quasi perfetto di quelle descritte dal Lucis Trust ed elencate in precedenza.
Anche loro sono in attesa dell’arrivo imminente di un “Essere Illuminato” che condurrà l’umanità in un “Nuovo Ordine Globale”.
Per i bahaisti, il termine “nuovo ordine globale” ha un significato ben chiaro e particolare. Più di 100 anni fa, Bahá’u’lláh invocò questo termine per caratterizzare una serie futura di sensazionali cambiamenti nella vita politica, sociale e religiosa del mondo.
"I segni di incipienti convulsioni e caos possono ora essere individuati, nella misura in cui l’Ordine prevalente si dimostra gravemente imperfetto. Presto l’attuale ordine verrà eliminato ed un nuovo ordine verrà collocato al suo posto. I bahaisti comprendono che i drammatici cambiamenti e trasformazioni di cui siamo stati testimoni durante l’ultimo secolo - e che continuiamo a vedere – sono stati innescati dall’arrivo di un nuovo Messaggero di Dio ed influenzati dalla luce nascente di una nuova Rivelazione".
La fede Baha’i vede le Nazioni Unite come l’agente attraverso cui l’unificazione delle religioni mondiali sarà portata a compimento. Il loro piano per il futuro del nostro mondo, ed il ruolo delle Nazioni Unite come organo supervisore di un mondo diviso in regioni rispecchia direttamente la proposta formulata dalla Commissione per il Governo Globale di Maurice Strong.
I testi Baha’i dichiarano: “l’unità dell’umanità implica un cambio organico nella struttura dell’attuale società, un cambiamento come il mondo non lo ha ancora mai conosciuto. C’è bisogno nientemeno che della ricostruzione e demilitarizzazione dell’intero mondo civilizzato – un mondo organicamente unificato in tutti gli aspetti essenziali della vita, i suoi meccanismi politici, le sue aspirazioni spirituali, il suo commercio e la sua finanza, la sua scrittura e lingua.”
In una dichiarazione resa al Summit Mondiale sullo Sviluppo Compatibile nell’agosto del 2002, la comunità Baha’i ha scritto: “nonostante alcune notevoli conquiste, le Nazioni Unite devono ancora comprendere pienamente il ruolo costruttivo che la religione può giocare nella costruzione di un ordine globale pacifico e prosperoso, come pure l’impatto distruttivo che il fanatismo religioso può avere sulla stabilità e sul progresso del mondo. Le Nazioni Unite devono lavorare indefessamente per esorcizzare la bigotteria religiosa e la superstizione all’interno delle sue tradizioni religiose, e rinunciare alle rivendicazioni di eclusività e perentorietà religiose”.
I bahaisti sostengono che la stessa Bibbia parla di Bahá’u’lláh: in realtà, l’unico riferimento indiretto a Bahá’u’lláh nella Bibbia compare quando Yahushua e gli apostoli mettevano in guardia contro l’avvento di falsi profeti e falsi Messia (Matteo 7:15-16; 2 Corinzi 11:13-15). I versi messianici che i bahaisti citano in riferimento a Bahá’u’lláh non legittimano la loro rivendicazione perchè, tra le altre cose, Bahá’u’lláh era di origine iraniana, mentre è scritto che il Messia sarebbe stato di origine ebraica (Matteo 1; Genesi 12:1-3; 2 Samuele 7:12-13). Inoltre, il Nuovo Testamento cita ripetutamente il compimento delle profezie di Isaia nella persona del Messia Yahushua (Matteo 1:1; 3:14; Luca 1:31; Apocalisse 5:5).
Neppure il secondo avvento del Messia può riferirsi a Bahá’u’lláh. Le Scritture indicano che lo stesso Yahushua che è asceso al cielo ritornerà un giorno personalmente (Atti 1:9-11). La Bibbia profetizza inoltre molti drammatici e ben visibili segni che accompagneranno il ritorno del Messia (Matteo 24:29).
Nessuno di questi segni si è verificato quando Bahá’u’lláh è comparso sulla scena. Neppure lo spirito di verità in Giovanni 16:12-13 può essere riferito a Bahá’u’lláh. Giovanni identifica chiaramente lo spirito di verità come Spirito Santo (Giovanni 14:16-17, 26). Yahushua disse che la sua promessa dello Spirito Santo si sarebbe compiuta “nel giro di pochi giorni” (Atti 1:5), non nel 1800 quando nacque Bahá’u’lláh. L’adempimento di quella promessa fu il giorno di Pentecoste in Atti capitolo 2.
La funzione dello Spirito Santo è di far conoscere gli insegnamenti di Yahushua, non quella di sostituirli con gli insegnamenti di un altro profeta. Yahushua disse anche che lo Spirito Santo sarebbe rimasto per sempre nei secoli con i suoi "fedeli" discepoli che FANNO LA VOLONTA' DEL PADRE. (Giovanni 14:16).
Bahá’u’lláh invece è morto nel 1892 all’età di 75 anni.
E quella sua profezia non è altro che l'adempimento di un diabolico progetto secolare che viene tramandato di generazione in generazione fino ai nostri giorni, che è permesso dall'Onnipotente per l'inganno e la distruzione di tutti i malvagi bugiardi che compongono e sostengono con i loro pensieri, le loro "SCELTE" e il loro vivere quotidiano, il Six-Tema (666) Luciferino che governa questo mondo cieco alla vera Vita e alla Verità.
Voi da che parte state?
Siete davvero certi di non essere dalla parte dei bugiardi?
Uscite ora dalla menzogna mentale che vivete, prima che sia troppo tardi!
Eloah Yhahuveh aiuti e apra gli occhi a tutti gli uomini e le donne di buona volontà!
In Verità.
Lion of Yahuda
Thank's to Julyah for translation and credits to: "Globalwatch"