Il nostro mondo è stato diviso in due emisferi, quello nord ricco o abbastanza ricco e quello sud (eccezion fatta per il continente Australiano – ndr) pieno di povertà e miseria. Eppure in tutti e due gli emisferi succede qualcosa che ci accomuna tutti. E cos'è questa cosa?
“La sofferenza e la morte”.
Per la maggioranza di noi la realtà che viviamo, è quella egocentrica del nostro piccolo mondo formato dal nostro lavoro (se ne abbiamo uno), la nostra famiglia (se ancora ne abbiamo una), i nostri amici (se ne abbiamo), i nostri divertimenti (se abbiamo il denaro per pagarli), ecc., mentre tutto ciò che succede all'esterno di “questa nostra piccola realtà” lo percepiamo attraverso mezzi elettronici che attualizziamo estensioni dei nostri sensi, e non ci rendiamo conto che queste antenne non sono affatto una diretta estensione della nostra mente-coscienza ma sono controllate da altri che crediamo onesti, sinceri e forse simili a noi.
Nei continenti sudamericano, africano, medio orientale ed estremo orientale che sono diciamo circa la metà del nostro globo vivono miliardi di persone come noi, che pensano le stesse cose che noi pensiamo, che provano le stesse nostre emozioni, piangono, soffrono, ridono, muoiono, che vivono lottando ogni giorno per la sopravvivenza sperando costantemente in un cambiamento in meglio della loro vita. Anche loro percepiscono il mondo nella stessa nostra maniera e cioè attraverso antenne elettroniche che fanno vedere il mondo e percepire gli eventi mentre siamo seduti nelle nostre case.
Ma nel frattempo cosa accade veramente, non nel mondo ma, nel nostro subconscio? Cosa succede nei meandri delle nostre sinapsi cerebrali? Cosa cambia nella nostra coscienza se ancora ne abbiamo una?
Ma nel frattempo cosa accade veramente, non nel mondo ma, nel nostro subconscio? Cosa succede nei meandri delle nostre sinapsi cerebrali? Cosa cambia nella nostra coscienza se ancora ne abbiamo una?