Anche se pensi di non stare facendo niente di male, tutto ciò che fai e dici oggi,
DOMANI POTREBBE ESSERE USATO CONTRO DI TE
DOMANI POTREBBE ESSERE USATO CONTRO DI TE
SVEGLIATEVI!
Lo spyware contenuto in Android (#SpywareInAndroid)
Uno studio del 2015 ha scoperto che il 90% delle più diffuse applicazioni Android proprietarie gratuite contenevano librerie per il tracciamento degli utenti, mentre nel caso delle applicazioni a pagamento la percentuale scendeva al 60%.
Lo studio però fa confusione dato che usa “free” (NdT: libero, ma anche gratuito) per applicazioni che non sono affatto in realtà software libero. Usa anche la falsa parola “monetizzare”. Meglio dire “sfruttare” in questo e altri contesti.
Lo studio è in inglese e usa “free” nel senso di “gratuito”; dato che “free” significa anche “libero”, in italiano preferiremmo che si usi “gratis” in questi casi.
Se si usassero applicazioni libere, gli utenti potrebbero controllare con certezza di non essere spiati. Con applicazioni proprietarie, si può solo sperare.
Lo studio ha scoperto che 234 applicazioni Android che tracciano gli utenti ascoltando ultrasuoni emessi da apparati installati nei negozi o da apparecchi televisivi. 😱😳
Moltissime applicazioni Android possono collegarsi tra di loro – in network – per trasmettere i dati personali degli utenti a server esterni. Uno studio ha scovato decine di migliaia di casi.
Google Play [intenzionalmente invia] a chi sviluppa un'applicazione i dettagli personali degli utenti che la installano.
Chiedere una semplice "autorizzazione" all'utente non basta per rendere legittime le azioni contro la privacy come questa perchè: il 99,9% degli utenti ormai non leggono mai tutti i "Termini e condizioni" a cui "acconsentono". Google deve identificare chiaramente e onestamente le informazioni che raccoglie sugli utenti, invece di nasconderle in un'EULA difficile da leggere.
Tuttavia, per proteggere davvero la privacy degli utenti, dobbiamo EVITARE che Google e altre aziende ottengano i dati personali!
Google Play (parte di Android) tiene traccia degli spostamenti degli utenti senza il loro permesso. Anche se si disattivano Google Maps e la cronologia delle posizioni, e quindi bisogna disattivare totalmente Google Play – o disinstallarlo – per fermare completamente il tracciamento. Questo è un altro esempio di software non libero che in apparenza ubbidisce all'utente quando in realtà sta facendo altro. Nel software libero quest'eventualità sarebbe molto remota.
Oltre il 83% delle applicazioni Android più comuni condivide con terze parti informazioni personali, di comportamento e di posizione riguardo gli utenti.
Sono state trovate attività di “comunicazione non chiara”, non collegata all'attività dell'applicazione, nelle 500 applicazioni gratuite per Android più diffuse.
L'indagine dà per scontato che gli strumenti di analisi comuni siano legittimi, ma questo è vero a livello etico e di diritto? Gli sviluppatori di software non hanno il diritto di analizzare quello che gli utenti fanno o come lo fanno. Gli strumenti di "statistica" che spiano sono sbagliati come qualsiasi altro sistema di spionaggio.
Le applicazioni gratuite per Android (gratuite, ma non libere) si collegano in media a 100 indirizzi di profilazione e pubblicità.
Alcuni dispositivi Android sono venduti con spyware al loro interno. Alcuni telefoni di Motorola modificano Android per inviare dati personali a Motorola.
Alcuni produttori aggiungono un pacchetto di sorveglianza generale nascosto come Carrier IQ.
La occulta ma ormai famosa (per gli hacker) backdoor di Samsung fornisce accesso a qualsiasi file sul sistema.
ATTENZIONE PERTANTO A PRENDERE LE DOVUTE E NECESSARIE PRECAUZIONI.
"Siate scaltri come serpenti e candidi come colombe"!
#Bojs