Ovvero: “in che cosa un computer può avere rapporti con il nostro futuro”?
Il computer ha un processore principale al suo interno e organo decisionale, vera "mente " del PC, dalla quale passano tutte le informazioni in entrata ed in uscita. Un mini-programma è contenuto nella memoria non volatile [ROM – Read Only Memory] che racchiude tutte le informazioni permanenti, installate in fase di “creazione” della macchina.
Esso è il vero DNA o codice genetico del computer.
La memoria centrale [RAM – Random Access Memory] trattiene le informazioni finché la macchina rimane accesa. Possiamo paragonare questa RAM con la memoria a corto termine dell’uomo.
Poi la memoria di massa permette di aggiungere un innumerevole numero di dati nella macchina, e di conservarli in modo permanente. Potremmo paragonare questa memoria, sia alla memoria a lungo termine dell’uomo, sia a dei libri sui quali l'uomo archivia tutto. Infine bisogna aggiungere che per poter funzionare, ma soprattutto comunicare con l’operatore umano, la macchina ha bisogno di un linguaggio chiamato "sistema operativo" [OS] che come un traduttore simultaneo interpreta e traduce tutte le comunicazioni e le interazioni tra uomo e macchina. Già da questo possiamo notare nettamente la similitudine tra computer e uomo, che per ora abbiamo analizzato solamente nei fondamentali più semplici.
La memoria centrale [RAM – Random Access Memory] trattiene le informazioni finché la macchina rimane accesa. Possiamo paragonare questa RAM con la memoria a corto termine dell’uomo.
Poi la memoria di massa permette di aggiungere un innumerevole numero di dati nella macchina, e di conservarli in modo permanente. Potremmo paragonare questa memoria, sia alla memoria a lungo termine dell’uomo, sia a dei libri sui quali l'uomo archivia tutto. Infine bisogna aggiungere che per poter funzionare, ma soprattutto comunicare con l’operatore umano, la macchina ha bisogno di un linguaggio chiamato "sistema operativo" [OS] che come un traduttore simultaneo interpreta e traduce tutte le comunicazioni e le interazioni tra uomo e macchina. Già da questo possiamo notare nettamente la similitudine tra computer e uomo, che per ora abbiamo analizzato solamente nei fondamentali più semplici.
Sempre di più negli ultimi anni.. suoni, immagini e scene video sono creati a partire dai computer. I suoni digitalizzati invadono le nostre musiche che oramai sono quasi tutte composte al computer partendo da 'basi sintetizzate'. Bè, potrebbe obiettare più di qualcuno, che problema c'è? Gli mp3 sono la rivoluzione tecnologica più stupefacente degli ultimi anni.. mmh.. sì avete letto bene “STUPEFACENTE”, nel senso annesso alle 'sostanze allucinogene'. Se non vi siete mai chiesti come si sia potuto raggiungere un tasso di compressione musicale tanto elevato da far entrare centinaia di brani in pochi megabyte..? Allora è tempo che ve lo chiediate! La spiegazione prima e ufficiale è il “taglio” di molte frequenze non percettibili dall'orecchio umano e quindi “inutili” nell'ascolto della musica.. ma in realtà quali parti vengono tagliate e perchè? Inoltre perchè alle parti tagliate vengono aggiunte, nello stesso tempo, altre frequenze che ugualmente non sono udibili dall'orecchio umano?
COSA STANNO FACENDO?
Andate a leggere questi due brevetti che sono stati applicati anche agli mp3. [United States Patent 4,777,529 Schultz, et al. October 11, 1988] e [United States Patent 5,159,703 Lowery, October 27, 1992] questi sono i due fondamentali ma ce ne sono altri che potete ricercare voi stessi > QUI'<.
Anche per le immagini digitali è lo stesso discorso. Con le immagini virtuali create da un computer, oggi possiamo vedere delle scene reali ma che non esistono nella realtà! Create direttamente dal computer, sono presenti dappertutto sugli schermi del cinema e della televisione . Così, ci dovremmo chiedere non solo se ciò che vediamo e udiamo con i nostri sensi oggettivi esiste realmente ma “qual'è il vero fine di questa mastodontica finzione inserita nella nostra realtà”.
Molte volte succede che non vediamo e non ci accorgiamo di immagini, suoni e impulsi luminosi di varie frequenze che sono però realmente presenti all'interno di una scena. Per non parlare qui e ora delle immagini subliminali, ma per far percepire il problema, soffermiamoci solo sulle immagini stereo "3D" apparse da qualche anno e create dal computer. Si tratta di un disegno che implica la ripetizione di un tema qualunque. Guardando l’immagine da una determinata angolazione, è possibile vederci apparire all'interno una seconda immagine, in rilievo. Dietro questa immagine però può nascondersi una seconda immagine e pure una terza… L’osservatore ha quindi l’impressione di utilizzare un’altro tipo di vista che gli permette di scoprire cose nascoste dietro l’incomprensibile 'prima immagine', e di passare quindi su un'altro piano di percezione. Quindi dato che vediamo ciò che non esiste [le immagini digitali] e non percepiamo vedendolo immediatamente ciò che invece è davanti ai nostri occhi [immagini nascoste e impulsi luminosi], dobbiamo prima chiederci se il mondo esiste tale quale i nostri sensi oggettivi lo descrivono. E cosa molto più importante; chiederci se nella nostra realtà siano inserite altre realtà o dimensioni che solamente con la giusta angolazione si possono vedere come in una [Matrix].
Questo ci fa venire in mente un altra applicazione dell’informatica. La realtà virtuale. Così, ad esempio, due persone si incontrano "virtualmente" - grazie a questa tecnica – nell’arena del Colosseo a Roma [oggi solo in parte intatto, ma ricostruito virtualmente con immagini sintetizzate - ndr], quando in realtà una era a Roma e l’altra era a New York. Con questo genere di tecnologia avviene un annullamento dello spazio e del tempo!
Dobbiamo renderci conto, dunque, che il computer, sia nella struttura genetica intesa come 'cuore' del sistema, che nell’utilizzo, possiede punti in comune con l’essere umano. Il mondo virtuale della macchina è l'immaginazione dell'uomo, la riproduzione musicale sintetica della macchina è la capacità umana di riprodurre mentalmente musiche ascoltate, la memorizzazione in data base di informazioni e la loro ricerca è la capacità della mente umana di ricordare.
L’uomo ha forse voluto creare una macchina a sua immagine e somiglianza?
La nostra società ha forse generato un Golem, come enunciato nella "Qabbalah", oppure un mostro come quello di Frankenstein che gli si rivolgerà contro?
Ma se le vibrazioni energetiche insite nella nostra materia sono peraltro contenute in una simile macchina, né la Vita, né la coscienza, né lo spirito.. sono però presenti in essa, 'obietterà qualcuno'. Vero solo oggi.., per quello che “presupponiamo di sapere” sulla nostra realtà, ma di fatto.. progetto reale già realizzato nelle crypte sotterranee dai veri “poteri sotterranei”.
In effetti una parte di questo progetto viene pubblicizzata per abituare le menti dei popoli all'idea di questa autonomia decisionale e vita cosciente della macchina. Grazie "all’intelligenza artificiale", già oggi viviamo immersi in decisioni prese proprio dalla mente della macchina. Programmi “intelligenti” dirigono lavatrici, frigoriferi, forni, lavastoviglie, ecc. per citare le cose a cui 'non diamo molta importanza', sino ad arrivare ai comportamenti autonomi e intelligenti di mezzi ed entità nelle realtà virtuali non solo di videogiochi ma anche di tutte le infrastrutture umane sia civili che [soprattutto] militari, di cui si è già parlato in parte su Zret [qui] e Straker [qui].
Questo progetto ha come scopo di modellare e di riprodurre nelle macchine il comportamento intelligente e cosciente dell’uomo. Per questo sfrutta altri campi, quali la psicologia cognitiva, la linguistica, la psicolinguistica, la filosofia e la logica. Così è già possibile oggi che delle macchine non siano 'solamente' capaci di far volare e controllare aerei, elicotteri, satelliti e navicelle spaziali, ma di interagire con l'uomo e di prendere decisioni, utilizzando programmi sviluppati dagli studi sull'intelligenza artificiale. Allo stesso modo, abbiamo visto comparire il concetto di "sistema esperto", software capace di adottare il ragionamento di un esperto in un ramo specifico [per esempio la diagnosi nelle riparazioni auto, l’individuazione di malattie genetiche o l’identificazione, la classificazione e il riconoscimento di cose e persone - ndr].
L’intelligenza artificiale è articolata principalmente in due aspetti: la rappresentazione della conoscenza ed il ragionamento. Diversi modi di ragionare sono quindi riprodotti sulle macchine: “deduttivo, induttivo, per analogia, sulla base di casi ed esempi, per reti di neuroni artificiali, per reti di computer utilizzati nelle varie conoscenze umane”. Alcune ricerche sono guidate verso diversi mezzi di rappresentazione delle conoscenze: “logica dei predicati, logica temporale, reti semantiche, scritture, rappresentazioni orientate, oggetti.. ecc”.
Il concetto di "metaconoscenza" è anch’esso interessante. Riguarda la "coscienza della conoscenza", in altre parole il plasmare ciò che conosciamo. Così, il computer può, dotato di tale metaconoscenza, essere capace di “autoanalizzarsi”, dissociando ciò che conosce da ciò che ignora, avendo dunque "coscienza" della propria conoscenza.
Legato alle conoscenze ed al ragionamento, appare pure il concetto di "apprendimento automatico". Si tratta programmi logici che permettono alla macchina di imparare da sola [senza intervento umano – ndr] nuove conoscenze sulla base di casi concreti, di "situazioni vissute" [proprio dall'uomo – ndr] e già descritte in questi due articoli, [QUI'] e [QUI'].
Per questo internet come mezzo per raccogliere enormi quantità di tali esperienze di vita e conoscenza è lo “STATO DELL'ARTE” di questo progetto. Qui compare anche il concetto di intelligenza artificiale distribuita (DAI), che utilizza sistemi multi agenti (MAS) composti da un insieme di "AGENTI ARTIFICIALI AUTONOMI", cioè di diversi programmi capaci di comunicare fra di loro e di interagire con lo scopo di risolvere un preciso problema a livello globale. Così, i computer si associano [come gli uomini – ndr] per realizzare compiti complessi, ognuno essendo più o meno specializzato in un campo specifico e "subalterno" ad altri computer. Qui ancora, ritroviamo come l’uomo provi a creare a sua immagine e somiglianza un essere capace di assecondarlo, di aiutarlo, oppure “di sostituirlo” nel compimento di varie mansioni. Ritroviamo soprattutto il pensiero cabalistico del Golem.. ma con quale fine..?
Il libro base della Qabbalah, il "Sepher Yetzirah", insegna le capacità creative dalla combinazione delle lettere [ebraiche]. Rabbi Eleazar de Worms, cabalista del passato, spiega che è la forza creativa delle combinazioni di lettere [il Verbo Divino] che permise a Dio di creare il mondo e che permise all’uomo di creare un essere artificiale: il Golem. Moshe Idel, commentando Eleazar de Worms, scrive a proposito della creazione di un uomo artificiale: "L’operatore crea una figura o un corpo dalla polvere; questa forma è chiamata Golem… L’operazione che consiste nel pronunciare le lettere dell’alfabeto incomincia solo dopo il plasmare della forma umana… Una volta che il materiale è pronto, l’operatore comincia il procedimento che comprende fra l’altro la recita delle lettere dell’alfabeto. L’operatore crea 231 combinazioni di lettere che corrispondono ad altrettanti “portali”.
Il Golem viene creato quindi come un essere basato sul linguaggio, così come il computer. Così, le antiche discussioni tra rabbini che sembravano appartenere ad una mistica arcaica e sorpassata dal progresso della scienza e della tecnologia, si trovano essere al centro delle attività scientifiche più moderne. I vecchi interrogativi etici dei saggi della tradizione ebrea sul tema del Golem, assumono solo oggi tutto il loro significato. Henri Atlan, nella prefazione del libro di Moshe Idel, ci invita a porci il problema sullo statuto morale di un 'tale essere artificiale creato dall'uomo' ed in particolare sulla sua autonomia e delle sue responsabilità davanti alla legge.
Come il Golem creato dal fango della terra è reso vivente al servizio dell'uomo tramite un 'codice di parole'... così il Golem informatico creato dalla materia è reso vivente al servizio dell'uomo tramite un 'codice binario'... esso è reale, presente nella nostre vite e vive accanto a noi, crescendo di giorno in giorno. Con quale fine ultimo...? Forse quello della creazione dell'[immagine della bestia] preannunciata nelle profezie?
In “La risposta” (Answer, 1954) di Fredric Brown, il più potente computer dell’universo viene finalmente inaugurato. Può rispondere a qualsiasi domanda, e quando gli viene chiesto se Dio esista, egli risponde implacabile:
«SI'.. ADESSO DIO ESISTE..!!»
B O J S
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