In quel XVIII secolo che vedeva svilupparsi in maniera definitiva Rosacrucianesimo e Massoneria delle Confraternite che, pur mantenendosi legate a contesti territoriali circoscritti e raccogliendo non di rado solo poche decine di aderenti, riuscirono [proprio per l'alto grado di segretezza con cui si circondarono] a creare interesse intorno a se.
L'aspetto più sconcertante è che sovente non presentavano [pubblicamente] alcun tipo di dottrina o teoria innovativa, ma si presentavano semplicemente come l'estremo baluardo contro un decadimento dei costumi della società moderna che, ai loro occhi, pareva irresistibile. Ne è un esempio Emanuele Swdenborg, nato a Stoccolma nel 1688, ri-fondatore del movimento degli illuminati. Egli dopo aver terminato brillantemente gli studi e aver intrapreso una felice carriera di docente, alla soglia dei 55 anni venne colto dalla prima di quelle [apparizioni] che lo avrebbero accompagnato per il resto dell'esistenza. Abbandonato il proprio lavoro, riunì intorno a sé un gruppo di seguaci ai quali comunicava i messaggi che riceveva nel corso delle manifestazioni ultraterrene di cui era testimone.. (o posseduto?).Swedenborg presentava una formula nuova rispetto a quella di altre sette tutte tese ad un nostalgico messianismo: egli, al contrario, sosteneva che se la venuta del Cristo aveva in qualche modo.. sì mutato il corso della storia, ma.. non era più il momento di voltarsi a guardare il passato, ma neppure, e qui stava la genialità del suo messaggio, attendere l'arrivo di quella che chiamava [Nuova Era]. Questa, infatti, era già cominciata ed egli stesso era stato testimone unico e privilegiato del suo inizio durante una delle sue visioni, nel 1757, quando i tempi antichi si erano chiusi definitivamente. Ogni qualvolta terminavano le manifestazioni a cui egli solo poteva assistere, rendeva noti ad alcuni aderenti al proprio movimento le nuove rivelazioni che aveva ricevuto. Non tutti, infatti, potevano avere accesso a quei messaggi, esistendo all'interno della società una rigida struttura gerarchica concepita dallo stesso Swedenborg di cui ancora oggi [non si è venuti a conoscenza] con certezza a causa della sua complessità.[!]
Alcuni studiosi ritengono che vi fossero addirittura 9 (nove) gradi di iniziazione, ma probabilmente furono 6 (sei): Novizio, Compagno, Maestro, Illuminato, Fratello azzurro e infine Fratello rosso, un grado riservato a un ristrettissimo gruppo di collaboratori del [Supremo] MISTICO. La segretezza era mantenuta, anche in questo caso, grazie alla assoluta fedeltà richiesta agli aderenti: NESSUNO poteva rivelare l'appartenenza agli illuminati, neppure ai propri parenti, senza una previa autorizzazione di un fratello "Superiore".
Anche i messaggi di Swedenborg venivano comunicati agli adepti grazie ad una fitta rete di contatti segreti. La nota più curiosa era che, di fatto, le idee dell'ex insegnante svedese non presentavano alcuna consistente novità rispetto ad altri movimenti del tutto simili, ma l'alto grado di riservatezza che caratterizzava questo gruppo finirono per creargli intorno un clima di mistero. Nucleo della filosofia religiosa di Swedenborg era l'esistenza nell'universo di tre livelli distinti: quello degli Archetipi (il Paradiso), quello della materia (l'Inferno), e quello degli Spiriti Superiori. I primi due erano in perenne lotta tra loro e l'umanità si trovava al [centro] di questa disputa.
Anche i messaggi di Swedenborg venivano comunicati agli adepti grazie ad una fitta rete di contatti segreti. La nota più curiosa era che, di fatto, le idee dell'ex insegnante svedese non presentavano alcuna consistente novità rispetto ad altri movimenti del tutto simili, ma l'alto grado di riservatezza che caratterizzava questo gruppo finirono per creargli intorno un clima di mistero. Nucleo della filosofia religiosa di Swedenborg era l'esistenza nell'universo di tre livelli distinti: quello degli Archetipi (il Paradiso), quello della materia (l'Inferno), e quello degli Spiriti Superiori. I primi due erano in perenne lotta tra loro e l'umanità si trovava al [centro] di questa disputa.
"L'uomo - scrive nella sua opera più nota, 'La Nuova Gerusalemme' - vive con la mente rivolta verso la spiritualità, ma ha il corpo immerso nella materia", e quindi si trova a lottare per far prevalere il proprio lato spirituale su quello materiale: uno sforzo che non sempre viene premiato, proprio a causa dell'imperfezione stessa che, in quanto "creatura" egli ha [ereditato].
La visione Swedenborghiana fece proseliti anche lontano dal proprio paese, se è vero che già nel 1760, si costituì il nucleo dei cosiddetti "Illuminati di Avignone", i quali ampliarono alcuni aspetti che lo svedese nei suoi scritti aveva solo enunciato, senza approfondirli. In particolare, sviluppando lo studio dell'astrologia e di un'arte [a quel tempo assai sospetta] come l'alchimia, provarono a fornirvi riscontri scientifici. Ciò che li rese ben presto sospetti anche alle autorità politiche, oltre che a quelle religiose, fu il carattere sempre più spiccatamente esoterico che venne ad assumere la setta che la portò ad essere accusata di tramare contro l'ordine e la sicurezza della cittadina provenzale. Un motivo che venne ritenuto più che sufficiente per bandirne l'esistenza ed esiliare i maggiori esponenti del movimento.
Secondo alcuni, gli illuminati tentarono di riorganizzarsi con l'intento di rientrare segretamente in Avignone, con la speranza di riunire i vecchi seguaci, ma i tragici fatti che portarono alla rivoluzione del 1789 finirono per travolgerli. Stessa sorte che toccò ai Teosofi Illuminati, un nucleo sviluppatosi nella Parigi pre-rivoluzionaria a partire dal 1766, con lo scopo di coagulare intorno alle "teorie salvifiche" di Swedenborg una parte di quella borghesia insoddisfatta e delusa dai regnanti. Il progetto si rivelò ben presto un vero fallimento, visto che tutt'altri scenari si stavano aprendo e nessun credo religioso poteva più rappresentare un mezzo di affrancamento sociale. Se altrettanto breve ne fu l'esperienza ben diverso fu l'interesse che suscitò l'ordine degli Illuminati, fondato nell'alta Baviera nel 1776. Teorico del movimento fu Adam Weishaupt, già docente di diritto canonico presso l'università di Ingolstadt. Adam Weishaupt, nato a Ingolstadt il 6 febbraio del 1748 è l’uomo di punta degli illuminati e il cervello ideatore dell’Ordine, che egli [?] aveva fondato nel 1776, [a soli 28 anni].
Egli vedeva nel suo movimento il mezzo per liberare gradatamente i cristiani dai propri pregiudizi e in tal modo condurli verso una "nuova realtà" [?] di uguaglianza, fratellanza e libertà. Per conquistare la libertà spirituale era necessario dimostrare di esserne degni, perciò Weishaupt creò all'interno del proprio ordine una struttura rigidissima che ogni Adepto doveva percorrere prima di giungere alla rivelazione completa del messaggio salvifico. In tal modo, per ogni passaggio che si compiva in questa scala gerarchica si veniva a conoscenza di nuovi segreti che permettevano di comprendere altri aspetti del progetto Weishauptiano.
13 (tredici) erano i gradi di iniziazione, divisi in 4 (quattro) sezioni: Preparatorio, Novizio, Minervale, Illuminato Minore, Principiante, Compagno e Maestro, Illuminato Maggiore e Illuminato Dirigente, poi Sacerdote, Reggente, Mago e Re, a cui era consentito di addentrarsi pienamente nei misteri. Divenuto "Illuminato Major" un aderente veniva a conoscenza dello scopo della propria vita da quel momento in avanti: cancellare il proprio "vecchio ego" per appropriarsi pienamente, una volta divenuto "Illuminato Dirigens", dei mezzi necessari per divenire infine perfetto, e cioè la virtù, la sapienza, e la libertà assoluta. Ciò che scatenò la condanna della chiesa, nel 1783, fu il fatto che, divenuto Mago, un adepto veniva iniziato a un PANTEISMO chiaramente materialista: Dio stesso e il mondo che ci circonda, sosteneva Weishaupt, altro non erano che un'unica ENTITA' e quindi l'uomo che ne era parte, realizzando se stesso, raggiungeva e diveniva egli stesso [divinità]. Il Re, infine, aveva l'ultima e decisiva rivelazione: tutto in questo mondo era effimero e destinato a scomparire perché ben presto tutti gli uomini sarebbero stati uguali e soprattutto liberi.
Weishaupt aveva seguito l’insegnamento del barone "Johann Adam Ickstatt" che lo aveva indirizzato al collegio dei [gesuiti]: la stessa scuola di De Bassus e quella che più tardi anche Mayr frequenterà . Ickstatt divenne dal 1742 [curatore] dell’Università di Ingolstadt incarico che tenne sino al 1765, quando andò in pensione e Weishaupt ebbe accesso ai suoi [libri privati], interessandosi anche di opere filosofiche francesi, soprattutto di Voltaire (1694-1778). Quest’ultimo dimostrava vedute radicali, che esponeva in una lettera a Federico II: "Finalmente, quando il corpo della Chiesa sarà sufficientemente indebolito e l’infedeltà abbastanza forte, il colpo decisivo sarà scagliato con la spada di una persecuzione completa e senza fine. Un regno di terrore dominerà la Terra e continuerà , sino a che un cristiano sia così ostinato da aderire alla Cristianità".
Il proposito di distruggere i gesuiti e la Chiesa Weishaupt può averlo tratto da Voltaire e dagli Enciclopedisti. Si laureò intanto all’Università di Ingolstadt nel 1768. Ebbe l’incarico di tutore per quattro anni, finché non fu promosso assistente.
[I fini], secondo Weishaupt, vanno perseguiti con [QUALSIAI MEZZO] e nel [SEGRETO]: "A ogni iniziato è detto di condurre l’amico. Ciò è fatto per formare una legione, che meglio della Tebea è chiamata Santa e invincibile". Weishaupt risvegliava negli adepti il desiderio di uguaglianza e libertà , rendendoli indifferenti verso i governi. Guidava gli uomini di diverse nazioni e religioni a un vincolo comune, sottraendo alla Chiesa e allo Stato le menti più brillanti. [Con ciò minava alle fondamenta gli Stati costituiti].
Idee ancora moderate perché, per le classi estreme dei Maghi e degli Uomini re, tutto è materia: "Quanti pregiudizi non abbiamo trovato da distruggere in voi prima di riuscire a persuadervi, che questa pretesa religione di Cristo altro non era, che l’opera dei preti, dell’impostura e della tirannia? Se tale è questo Vangelo tanto proclamato ed ammirato, cosa dobbiamo pensare di tutte le altre religioni? Sappiate dunque che esse hanno tutte per origine le stesse finzioni, e sono fondate sulla menzogna, l’errore e l’impostura".
"Dio, il mondo non sono che una stessa cosa; tutte le religioni sono inconsistenti, chimeriche e invenzioni di uomini ambiziosi".
E' chiaro, allora, perché questi riferimenti a un'universale liberazione da ogni sopruso e alla cancellazione di ogni distinzione sociale, apparissero un pericoloso elemento di sovversione e di instabilità politica, tale da costringere il grande elettore di baviera, che pure aveva da principio simpatizzato con il movimento, a decretarne la cancellazione. Dopo pochi mesi Weishaupt stesso e tre Maestri dell'ordine vennero condannati ed esiliati.
Ma a quanto si sa l'ordine è continuato a vivere ed operare in maniera occulta proprio per proteggersi e muoversi senza impedimenti da parte di nessuno divenendo così molto potente. Infatti nell’istruzione per il grado di reggente Weishaupt impone agli illuminati "di occultarsi sotto il nome di un’altra società".
Le logge inferiori della Massoneria, recita il codice, sono intanto "il velo più conveniente al nostro grande oggetto, perché il mondo è già abituato a non aspettarsi 'nulla di grande' e che meriti attenzione dai.. MASSONI".
Concludo con una nota di conferma: "..Fino a quando non avremo conseguito il potere assoluto, cercheremo di fondare e moltiplicare le logge massoniche in tutte le parti del mondo. Alletteremo a farne parte coloro che possono diventare, o sono di già, animati da amore per il pubblico bene. Queste logge saranno la fonte principale ove attingeremo le nostre informazioni; saranno pure i nostri centri di propaganda. Centralizzeremo tutte queste logge sotto una direzione unica, conosciuta a noi soli e costituita dai nostri uomini più sapienti. Queste logge avranno anche i loro rappresentanti, per mascherarne la vera direzione. I piani politici più segreti ... ci saranno subito noti appena formulati e ne guideremo l'esecuzione.." - (Prot. XV).
B O J S